il faro

un approdo sicuro per chi si prende cura dei nostri bambini

Il progetto nasce per offrire ospitalità ai familiari dei bambini oncologici ricoverati nel vicino ospedale Del Ponte ma anche a ricercatori, tirocinanti e specializzandi

e associazioni impegnati nella lotta contro la malattia con l’obiettivo di migliorare cure, qualità di vita e quindi le possibilità di guarigione dei pazienti

  • sostenitori
  • 3 6 3
Budget
€ 432.807
Cavaliere del Faro
da € 5.000
Capitano del Faro
da € 2.500
Guardiano del Faro
da € 1.000
Alfiere del Faro
da € 500
Scudiero del Faro
da € 100
Amico del Faro
da € 20
NEL CONCRETO

Cosa diventerà

La pianificazione degli spazi

La struttura (tre piani fuori terra oltre a seminterrato e sottotetto), sarà interamente ristrutturata per ottenere complessivamente nove piccoli appartamenti (bilocali e monolocali) oltre a spazi comuni di servizio e per il tempo libero e la socialità.

  • piano 1o 2o 3o

    appartamenti

  • seminterrato

    associazioni

  • piano rialzato

    spazi comuni

DONA ORA

L’edificio è stato acquistato nel 2021 all’asta dalla Fondazione Giacomo Ascoli per consolidare l’offerta socio sanitaria della città e per meglio conseguire gli scopi della Fondazione a favore dei piccoli pazienti e delle loro famiglie e sostenere la ricerca scientifica in convenzione con l’Università dell’Insubria.

  • Avvio dei lavori

    12/10/2021
  • Rinforzo delle fondamenta

    03/10/2022
  • RIQUALIFICAZIONE SOTTOTETTO

    10/12/2023
  • RIFACIMENTO FACCIATA

    15/03/2024
  • FINITURE E ARREDI

    15/04/2024
  • Cerimonia d’apertura

    30/06/2024

Costruito a inizio ‘900 come edificio residenziale economico plurifamiliare, l’immobile all’ingresso di Varese per decenni è stato abbandonato fornendo un’immagine di degradata della città.

storia

IL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE

Il legame con la storicità dell’edificio è garantito dal recupero delle attuali pavimentazioni in cotto per il primo piano e il seminterrato. Per le pavimentazioni esterne si riutilizzeranno mattoni pieni provenienti dalla demolizione delle strutture portanti del sottotetto.

L’abbattimento delle barriere architettoniche seguirà i principi dell’Universal Design di Ronald Mace: semplicità e poca tecnologia, in modo che tutto sia più facilmente fruibile da parte di tutti, a partire dall’inserimento di un ascensore e di una piccola rampa per l’accesso al piano rialzato.

La progettazione segue criteri di efficienza energetica, sostenibilità e socialità: Il Faro sarà una struttura che non solo accoglie, ma offre consolazione e aiuta al recupero delle forze grazie ad un’architettura terapeutica capace di trasmettere energia e fiducia in chi la abita.

Dal degrado a edificio elegante: il taglio in facciata, tra il prospetto intonacato e la copertura metallica, abbinato alle ampie vetrate dalla quota del calpestio del sottotetto, permetteranno di valorizzare l’intero prospetto. Tutti i balconi saranno sul lato ovest e su via Gradisca.

Il sottotetto: le vetrate dell’ultimo piano, posizionate alla quota di calpestio suscitano una percezione di continuità spaziale con l’esterno, creando una costante relazione di luminosità e calore con la bellezza del panorama e la dinamicità del contesto urbano che abbraccia chi vi abita.

Il Faro permette alle famiglie di restare unite nella lotta contro la malattia e assicura così ai bambini di beneficiare della prima medicina, quella che non può mai mancare: l’amore.

I nostri eroi

Mario Papà Di Gioele

“Mi piacerebbe poter essere più vicino a mio figlio durante i ricoveri. Insieme siamo più forti”

Michela Mamma Di Anna

“La terapia è faticosa, e il viaggio per tornare a casa ancora di più. Rimanere vicino all’ospedale, avere tutta la famiglia riunita, migliorerebbe la nostra quotidianità e renderebbe meno pesanti le cure”

Vittoria Paziente Del Day Center Oncoematologico Pediatrico

“Io so cosa significa avere accanto la propria famiglia durante le terapie. Questo mi ha dato più forza e coraggio”

L’Arcobaleno di Nichi

Creato da mamma Elena e papà Manuel il gruppo organizza eventi di raccolta fondi in memoria di Nicholas, scomparso prematuramente all’età di nove anni a causa della leucemia.

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